Dizionario corografico dell'Italia - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Dizionario corografico dell'Italia

Nell'anno 1869 circa San Felice Circeo venne descritto nel 'Dizionario corografico dell'Italia' redatto dal professor Amato Amati con la collaborazione delle rappresentanze comunali e provinciali del tempo. Per corografia s'intende la descrizione di fatti o di fenomeni geografici, limitatamente a una determinata regione.  La carta  corografica è volta infatti a rappresentare una regione più o meno  ampia della superficie della Terra sotto il profilo sia fisico sia  antropico, indicando le eventuali relazioni di interdipendenza tra i  fatti osservati.


San Felice, senza Circeo, è brevemente descritto a pagina 1158 del volume n.7. Come sappiamo la denominazione ufficiale di San Felice Circeo è avvenuta qualche anno più tardi nel 1872.


Il Circeo, come residenza vescovile, non trova al momento riscontro in nessun documento storico.
La presenza dell'ultimo reggente dell'Impero Romano d'Occidente Romolo Augusto (Augustolo) al Circeo non è corretta. Il giovane imperatore fu relegato a Castellum Lucullanum, l'attuale Castel dell'Ovo a Napoli. Evidentemente l'antico nome della località campana deve essere stato confuso con il Palazzo di Lucullo, verosimilmente la Villa di Domiziano.
La venerazione di oggetti appartenuti ad Odisseo, i rostri e la tazza, presso il tempio di Minerva (forse sul Monte Morrone) è descritta nel Geografika da Strabone. Tuttavia il geografo  parla di una 'tazza', ma non si fa menzione di rostri o altri parti di navi.
Infine, un'altra inesattezza. Papa Celestino II non è nato al Circeo. La città natale del sommo pontefice è Castrum Felicitatis, anno 1100 circa,  l'odierna Città di Castello in Umbria. Nulla a che vedere con Castri Sancti Felicis di templare memoria.

L'anno successivo, nel 1870, San Felice Circeo venne unito al Regno d'Italia.

"L'anno 1870, il giorno 2 ottobre, presso una delle sale del Municipio di San Felice. La Giunta Municipale, composta dai Signori Pietro D'Antrassi Presidente e Serafino Palmerio, Vincenzo Diamanti ed Angelo Tassini membri di detta giunta… hanno dichiarato… che i Comizi erano aperti per il solenne Plebiscito ed essendo le ore 9 a.m., hanno proposto ai votanti la formula come dalla notificazione di detta Giunta Governativa di Velletri…:"Dichiariamo la nostra unione al Regno d'Italia sotto il Governo Monarchico Costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e dei suoi legittimi successori".
26 novembre 2018 | agg.1
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