Torre Olevola (Clementina) - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Torre Olevola (Clementina)

1703
2008
Anno di costruzione:
1469 (?)
Ricostruita nel 1703
Committente:
Papa Clemente XI 
(1700-1721)
Progetto: architetti
G. Battista Contini, Carlo Fontana

Storia della torre

Torre Olevola rientrava nel piano di fortificazione della costa organizzato al tempo dello Stato Pontificio per volere di papa Pio V. in origine edificata presso la foce del fiume Olevola (oggi scomparsa) fu ricostruita agli inizi del settecento e prese il nome di Clementina, dal committente papa Clemente XI. Troviamo una rappresentazione di questa torre in una mappa disegnata da Leonardo da Vinci raffigurante le zone sulle quali era pianificata un tentativo di bonifica sotto il pontificato di papa Leone X.


La torre attuale fu costruita sui resti di una vedetta  del XV secolo. Di forma rettangolare misura metri 9 X 7 ed è ha un'altezza di circa 13 metri. Presenta una base cosidettà a scarpa su cui poggiano due piani con copertura a volta. Al di sopra, nella piazza d'armi, è stata costruita una piccola guardiola. Attualmente (2016) la costruzione versa in pessime condizioni di conservazione e letteralmente si sta sbriciolando, composta, quanto sembra, da mattoni di pessima fattura.

1469
La torre venne citata per la prima volta in un documento storico, forse fu edificata sui resti o nelle immediate adiacenze di una vedetta preesistente. Ciò sembra suggerito da un documento del 1469 che potrebbe ricondursi a Torre Olevola: "Venerabili viro magistro Iohanni de Pergamo habitatori terrae Setie, muratori, florenos auri d.c. 100 pro parte solutionis ejus salarii et mercedis sibi debiti occasione laboterii per eum facti et faciendi in fabrica Turris Euole provintiae maritimae juxta Terracinam..."[1].



1514 Leonardo Da Vinci è a Roma sotto la protezione del cardinale Giuliano de' Medici, dove si dedica a studi scientifici e collabora alla bonifica delle Paludi Pontine ordinate da Leone X (1513-1521). Leonardo concepì una mappa delle dimensioni di 272 x 400 mm (conservata a Windsor), delle zone sulle quali intervenire con l'opera di bonifica. L'intervento ebbe come risultato lo scavo del canale Portatore, che prese anche il nome di canale Giuliano o Badino. Col tempo la foce del Ligula si è spostata diverse volte a seguito degli impaludamenti (Pantano Marino), il fiume dovette aprirsi la strada più a sud presso la "vedetta" di quel luogo, di cui si parla in un documento del 1469, che poi diventerà Torre Olevola nel 1701. Nella mappa geografica disegnata da Leonardo da Vinci, circa nel 1515, è possibile vedere sia l'antica vedetta che il corso del fiume Ligula che ha cambiato nome in Livoli. Con il passare dei secoli il nome del fiume cambierà ancora il Leula, Leola, Euola, Levola ed infine Olevola.

1586 Papa Sisto V, che nominò l'architetto Ascanio Fenizi di Urbino quale direttore delle operazioni di bonifica, riuscì a dividere il territorio interessato dalle opere di prosciugamento in 20 zone e a distribuirle tra le persone che si associarono nell'impresa. L’intervento di bonifica mirato a prosciugare i territori di Sezze e Priverno, non interessò il Rio Martino ma si concentrò principalmente sul fiume Antico, successivamente noto come Sisto, regolandone il flusso, aumentandone la profondità e aprendo lo sbocco presso Torre Olevola nei pressi del Circeo.


1617 Relazione di Giulio Cesare Grillo: "La Torre è posta alle radici del monte Cercello verso Ponente, scopre tutta la spiaggia de Caprolace, Fogliano, Foce Verde, Asturi, sino al Capo d'Anzio [...] è Torre di grandissima considerazione e del continuo vi stanno delli vascelli assai e particolarmente l'estate tutti li vascelli che uengono dalla parte del Monte le sera si fermano detta torre per hauer fondo capace di qualsivoglia galera o altro vascello et per assicurarsi dalli corsari".

1623
La torre è affidata alla custodia del caporale Pietro Luisi. L'armamento consisteva in un falcone e un mortaletto (pezzi leggero di artiglieria) e un'alabarda. Sempre nello stesso anno il capitano Pompeo Tracaggia rapporta: "La torre minaccia ruina se non si accomoda..." [2].

1628 "Questa torre Levola sta similmente nel territorio di Terracina, de questo nome perché vi sta appresso un fiume Levola posta nella parte de ponente verso il monte Circello, detto Santa Felice. Questo fiume se passa a guazzo, se bene molte volte il mare attura la bocca et si passa senza guazzarlo comodamente. Vi sta il suo custode con un soldato et se li pagano scudi sette il mese nel modo e forma che se pagano l'altre torri poste nel territorio de Terracina. Il custode si può procacciarsi qualche cosetta con la caccia delle fiere et del fiume, per essere l'uno e l'altro comodo et in abbondanza assai…"

1665
Custode della torre è Giovanni Santi al servizio di Mario Chigi per la paga di 15 scudi. (segue inventario)

1681
Visita di ispezione da parte delle Reverenda Camera Apostolica per verificarne lo stato [...]


1691 Ispezione di Giuseppe Miselli: "Questa torre è situata a tramontana nella riua del fiume, lontana dalla marina passi 200 in circa, e per la banda di terra confina con un bosco et è antichissima, ma mal ridotta da mantenersi,  et è necessario d'aiutarla grandemente, o pure disfarla [...]".

1699 "Gionto alla Torre Olevola della Rev.Cam. vi ho trovato Giacomo Costa Torriero provisionato di scudi 7 il mese con Patente di Monsignor Imperiale, e Simone Conca suo soldato. Questa torre è situata a tramontana nella riva del fiume, lontana dalla marina passi 200 circa, e per la banda di terra confina con un bosco et è antichissima, ma mal ridotta da mantenersi, et è necessario di rinnovarla grandemente, o pure disfarla…".

1701 -
6 aprile: impartito l'ordine al Capo mastro dei muratori Francesco Primoli di costruire la torre secondo i disegni eseguiti dagli Architetti Carlo Fontana e Giovan Battista Contini con sottofondazione a "palificata". Acquis' il nome di Clementina in onore di Clemente XI.

1703 - 23 maggio: "Essendosi fatte le relazioni della nuova torre d'Olevola in servizio della Rev.Cam., come si sono alzati i muri e fatto l'altro piano sopra il cordone con la volta sopra, e proseguendo ad alzare il terzo piano, si potrà fare un mandato di 200 scudi a mastro Francesco Primoli, capo mastro muratori della Rev.Cam., in conto alla medesima, che questo havrà avuto in tutto 3.700 (relazione). La torre fu riedificata, in 'sottofondazione a palificata', per ordine del Tesoriere Generale Mons. Lorenzo Corsini essendo Papa Clemente XI (Albani, 1700-1721) e per questo venne anche chiamata Clementina. Il nome del Tesoriere Lorenzo Corsini è inciso sull'architrave della porta della torre: LAVRENTIO CORSINO TESAV.GEN.

1705 Ispezione [...]

1720 - 3 maggio, i corsari tunisini rapiscono 25 sanfelicani: "… sparò due, o tre mortaletti la Torre della Terra di S. Felice in tempo che erano passate giù per la spiaggia alcune povere Donne della Terra, fra quali la moglie del Comandante d'Olevola, da quali intedemmo che il prefato rumore erano stati Turchi, che avevano fatto molti schiavi, che si conoscevano imbarcati alla punta del Monte tra la Torre Vittoria et il Fico in un certo ridossetto che anch'io mi portai a vederlo, e vi riconobbi gran calpestio.


1720 - 3 settembre, relazione al tesroriere della RCA e proposta di far alloggiare i soldati presso la Torretta vecchia (?) di Olevola anziche di far costruire delle capanne.


1721 - 22 dicembre, alcuni sacchi di farina rinvenuti presso la torre. Torriere Puccio Pucci.


1722 - 28 aprile, Galera trainante Galeotta Turca catturata a Ventotene.


1725 - 15 gennaio, richieste di armi per affrontate il contrabbando di sla. Torriere Puccio Pucci.


1726 - 20 marzo, Consegna della torre da Puccio Pucci a Filippo Bertocci. 


1726 - 13 maggio, vicende di contrabbando.


1729 - 7 giugno, richieste dal torriere Filippo Bertocci alla RCA.

1734 Il torriere di Olevola fu accusato di abuso di potere dai commercianti di legname che caricavano la loro merce nel piccolo porto prospicente la torre. La vicenda ci è nota da una lettera scritta alla Camera Apostolica dai proprietari del legname: "[...]"

1792 - aprile: il presidio della torre è composto da sei elementi: Caporale Vincenzo Laudati; soldati: Cesare Paduanelli, G.Battista Ungaretti, Michele Egidi, Camillo Matera, Francesco Scalingi.

1802
- Una bombarda genovese, inseguita da una corvetta di pirati Sanguinotti, chiese aiuto alla Torre Olevola, comandata dal sergente Giovan Battista Di Prospero di San Felice, la quale aprì il fuoco contro la nave pirata costringendola alla fuga. Nello scontro perirono almeno cinque marinai sanguinotti.


1928 - Descrizione di Giuseppe Lugli il quale non rileva tracce di antichità romane o della via Severiana.

1935
- il 18 novembre 1935, ebbero inizio le sanzioni, deliberate dalla Società delle Nazioni contro l'Italia, accusata di aver violato il Patto aprendo le ostilità contro l'Etiopia. L'evento venne commemorato in una lapide tuttora presente sulla facciata anteriore della torre:

XVIII NOVEMBRE XIV -
A RICORDO DELLE INIQUE
IGNOMINIOSE SANZIONI
CONTRO LA PATRIA
"NOI TIREREMO DRITTO..
VOLONTARI FASCI ESTERO




1936 Illustrazione 12 x 17 cm. Immagine tratta dal libro: Amor di Patria. Il libro della quinta classe, testo di lettura per le alunne , Roma, Libreria dello Stato, 1936 (A. XV). Illustrazioni di Carlo Testi.

1937
- La Colonia Marina di Littoria (Latina) assume una forte valenza igienico-sociale sia nella “volgarizzazione” dei concetti fondamentali dell’igiene e dei vantaggi che ne derivano sia nell'ispezione generale della scuola per individuare negli alunni i malanni trasmissibili e per orientare le famiglie verso altre forme di assistenza sanitaria disponibili sul territorio, a cominciare dalla colonia marina di Torre Olevola.

1978 Atto Parlamentare - VII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 21 NOVEMBRE. COSTAMAGNA. - Ai Ministri delle finanze e dei beni culturali e ambientali. - Per conoscere: 1) i motivi per i quali la torre Paola, la torre Cervia, la torre Fico, la torre Vittoria e la torre Olevola, beni demaniali siti nel comune di San Felice Circeo, sono in possesso di privati; 2) i vincoli che gravano su tali beni; 3) i motivi per i quali l’area demaniale sulla quale sorgeva la torre Moresca non è mai stata opportunamente delimitata. (4-06361)


2016 La torre è in vendita. L'immobile storico, attualmente proprietà privata, è sul mercato al prezzo di 600mila euro. 

1. Louis Duchesne, Liber Pontificalis, 1887.
2. Giovanni Maria De Rossi, Il Circeo, 1973
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2 aprile 2016 | agg.3

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