Geometria sacra sul territorio laziale - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Geometria sacra sul territorio laziale

Premesse

Quando si parla di geometrie sacre tracciate su una carta geografica, bisogna sempre affrontare il discorso con le dovute cautele. È legittimo, infatti, affermare che scelto comunque a caso un insieme di punti su di una mappa, è molto probabile che si riesca ad individuare una qualche figura geometrica regolare che li comprenda tutti. Poco cambia se questi punti, utilizzati per generare le direttrici di costruzione, oppure effettivamente attraversati dalle linee della geometria costruita, sono accomunati dalla presenza di insediamenti templari, abbazie benedettine o cistercensi, santuari di svariato tipo. L'insieme delle straordinarie coincidenze elencate di seguito, quindi, possono essere soltanto fortuite, oppure possono rappresentare un indizio di quella sapienza arcaica che il rigido scientismo moderno ha contribuito a cancellare, e che invece era ben nota, ad esempio, agli architetti cistercensi che hanno edificato le cattedrali gotiche di Francia secondo un preciso disegno che riproduce sul territorio la costellazione della Vergine. Non bisogna comunque dimenticare che chiese ed altri edifici di culto non sorgevano mai su punti a caso; spesso, infatti, venivano costruiti sui resti di edifici precedenti, dedicati ad altri culti, in base ad un criterio di sacralità del luogo. Altre volte, poi, si costruivano santuari e chiese nei posti in cui si era verificato un qualche evento giudicato soprannaturale, o ritenuto un segno divino, come il ritrovamento di una statua della Madonna. È quindi possibile che, anche senza il preciso intento dei costruttori, tali luoghi si trovino "naturalmente" collocati in posizioni che formano una geometria perfetta. Le considerazioni che seguono sono state riscontrate su una mappa del centro Italia in scala 1:750.000; ciò vuol dire, in effetti, che l'imprecisione di 1 mm nei tracciati sulla carta, corrisponde sul territorio reale ad uno spostamento di 750 m. Se da una parte ciò suggerisce ancora una volta cautela, dall'altra può essere ricondotta al fatto che comunque, ai tempi a cui risalgono i diversi monumenti coinvolti, la conoscenza cartografica non era così precisa come oggi, e quindi un minimo di scostamento e di imprecisione è ben tollerato.

Il simbolismo

Triplice cinta a Santa Maria della Libera. Aquino (FR)Dall'anno 2001 ho cominciato a ricercare ed a documentare sul territorio laziale la presenza di antichi simbolismi esoterici tracciati all'interno di chiese, santuari ed abbazie. Tra essi spicca per frequenza e fascino il simbolo della triplice cinta sacra. Nel Lazio ci sono molti luoghi in cui è possibile rintracciare la triplice cinta: a cominciare dalle due grandi abbazie di Valvisciolo (Sermoneta, LT) e di Fossanova (Priverno, LT), per proseguire poi alle chiese di San Francesco (XIII sec.) ad Alatri (FR), di Santa Maria della Libera (XII sec.) ad Aquino (FR), nel monastero di San Nicola (VII sec.) a Castro dei Volsci (FR) ed in due delle basiliche patriarcali della Capitale: San Paolo fuori le Mura (IV sec.) e San Giovanni in Laterano (IV sec.).Altri simboli che possono essere trovati, sia pure non così frequentemente, sono il famoso quadrato magico palindromo, SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, sul quale sono stati versati i proverbiali fiumi d'inchiostro, ed il nodo di Salomone. Per quanto riguarda il quadrato magico, in Italia ne esistono diversi esemplari, spesso in località che hanno avuto a che fare con la presenza templare, e nel Lazio se ne possono trovare almeno due, uno nell'abbazia di Valvisciolo ed un altro nella Certosa di Trisulti (XIII sec.), a Collepardo (FR).

La Croce

Federico II nei capitelli di CasamariLa base di partenza per tracciare la geometria viene fornita dalle due grandi abbazie cistercensi di Fossanova e di Casamari (XI sec.), presso Veroli (FR). All'interno di quest'ultima, in effetti, è possibile riscontrare un'anomalia: su uno dei capitelli del chiostro sono scolpiti tre volti, cosa insolita per gli austeri canoni decorativi dell'architettura cistercense. Almeno due dei personaggi raffigurati sono stati individuati con certezza: si tratta dell'imperatore Federico II di Svevia e del suo cancelliere Pier delle Vigne. Federico II è, ricordiamolo, colui che fece costruire Castel del Monte ad Andria (BA), uno splendido gioiello di geometria sacra. La loro presenza a Casamari apre un piccolo mistero: secondo le cronache ufficiali, infatti, l'imperatore fece visita all'abbazia nel 1221 ma storicamente conobbe il suo cancelliere solo nel 1225; com'è possibile? E c'è dell'altro: nel 1222 Federico II era già in odore di scomunica, che poi gli fu tributata ufficialmente nel 1227 da Gregorio IX: avversò la chiesa in generale ma rimase sempre benevolo verso i frati Cistercensi, che lo onorarono addirittura rappresentandolo in una scultura. Perché? C'entra in qualche modo lo stretto rapporto intercorrente tra l'ordine dei frati L'altare "elettrico" nell'Abbazia di FarfaCistercensi e quello dei Cavalieri del Tempio? Fatto sta che, tracciando una linea che unisce le due abbazie e prolungandone le estremità, si genera una linea direttrice che taglia in due l'Italia ed unisce le città costiere di Ortona (CH), ad Ovest, e Sabaudia (LT), ad Est. A Sabaudia è presente il Santuario di Santa Maria della Sorresca (XII sec.), che fu avamposto dei Templari e che fu costruito, secondo la tradizione, vicino ad un luogo in cui venne ritrovata una statua della Madonna con il Bambino. A pochi chilometri di distanza sorge il paese di San Felice Circeo (LT), nota roccaforte dei Templari: ancora oggi la Torre ed il Palazzo dei Cavalieri ospitano i locali del Municipio. Determinata una direzione, è possibile trovare un'altra direttrice, perpendicolare alla prima, individuata da altri monumenti o segni caratteristici? Dopo qualche prova, si scopre che una tale direzione esiste; si tratta di una linea che parte dal già citato paese di Aquino e passa vicino Subiaco (RM), nella zona in cui sorgono due dei più rinomati monasteri benedettini, dopo, naturalmente, l'abbazia di Montecassino: il Sacro Speco (XII sec.), ove si trova la grotta in cui San Benedetto visse da eremita nel VI sec., ed il Monastero di Santa Scolastica (XII sec.), sorella del Santo di Norcia. Per un'altra curiosa coincidenza, prolungando poco oltre la stessa linea, si giunge al paese di Fara in Sabina (RI), dove sorge la maestosa abbazia benedettina di Farfa (XII sec.). Secondo una tradizione, in quest'abbazia una delle colonne dell'altare maggiore trasmetterebbe talvolta al contatto una sensazione simile ad una scossa elettrica. A rigore di cronaca, durante la mia visita non ho rilevato nessun effetto del genere, ma questa leggenda insieme a quella del drago che viveva da quelle parti e che fu ucciso da San Lorenzo Siro, fa pensare alle già citate caratteristiche di sacralità tellurica.

Il Cerchio

Le due linee così individuate formano una croce perfetta che costituisce la base per tutto il resto della geometria. La zona in cui si posiziona il centro della geometria è molto interessante. Per un'ennesima coincidenza, in quei pressi si trova il paese di Sant'Angelo in Villa (FR), al cui centro sorge l'antica chiesa di San Michele. Davanti al portale di questa chiesa, tracciata sulla pavimentazione della piazza, si vede un cerchio, una stella di Davide ed, al loro centro, una croce greca; in pratica vi sono tutti gli elementi della geometria sacra esposta in questo articolo. A pochi chilometri di distanza, oltre alla già citata abbazia di Casamari, si trova Veroli (FR), paese in cui oltre alla copia della Scala Santa presente nella chiesa di Santa Maria Salome (XIII sec.) ritroviamo una chiesa templare, Santa Maria dei Franconi (Franconi è sinonimo di Templari), annessa al vicino monastero benedettino. Partendo da questo punto e misurando le varie distanze in linea d'aria tra le località, è stato possibile individuare un cerchio che passa esattamente sia per Subiaco, sia su Sermoneta (LT), altro importante luogo simbolico e centro Templare. Nel suo territorio, infatti, si trova la già citata Abbazia di Valvisciolo (XIII sec.), ricca di simbologie come la triplice cinta, tracciata sui muretti di sostegno delle colonnine del chiostro, il quadrato magico palindromo del SATOR, rinvenuto graffito nell'intonaco in un'insolita forma circolare durante dei lavori di restauro, ed il nodo di Salomone, presente sotto le volte della sala capitolare, tutti simboli di adozione templare probabilmente utilizzati per contrassegnare dei luoghi particolari. Non solo: l'abbazia è oggetto di altre leggende legate ai Cavalieri, come quella secondo cui nel 1312, quando venne posto al rogo l'ultimo Gran Maestro Templare, gli architravi delle chiese templari si spezzarono. Ancora oggi, osservando attentamente l'architrave del portale principale dell'abbazia, si riesce a intravedere una crepa. Un breve accenno merita, infine, un'altra leggenda secondo cui una parte dei Cavalieri sfuggiti alla persecuzione del re Filippo il Bello, giunse in Italia proprio da queste parti, portando, forse, con sé parte del suo leggendario tesoro… Nel paese di Sermoneta sono anche presenti il convento di San Francesco (XIII sec.), nato come fortilizio dei Templari, che vi rimasero dal 1162 al 1312, e la cattedrale di Santa Maria Assunta (XIII sec.), dove, in un giardino interno della sacrestia, si troverebbe una pietra con incisa ancora una volta il simbolo della triplice cinta sacra. Il cerchio così tracciato risulta anche tangente alla linea costiera a metà tra Terracina (LT), altra roccaforte templare, e Sperlonga (LT), ed attraversa numerose altre località che potrebbero rivelare altri indizi utili per l'approfondimento di questo discorso.

La stella

L'ultimo passo da compiere è individuare, all'interno del cerchio, i punti o riferimenti necessari per tracciare una qualche figura geometrica legata alla Tradizione, come il pentalfa o la stella a sei punte. Non sono state necessarie molte prove. Si può notare, facendo uso di un compasso, che due dei quattro punti intercettati dai bracci della croce sul cerchio, ed il punto corrispondente a Sermoneta, formano tre dei sei vertici di un esagono regolare, unendo i quali si ottiene il ben noto simbolo del Sigillo di Salomone, o Stella di Davide. La geometria a questo punto è completa. Si possono fare, a questo punto, ulteriori considerazioni. Uno dei lati della stella attraversa l'Abbazia di Montecassino, massimo santuario benedettino situato nel comune di Cassino (FR), in cui sono presenti delle lastre commemorative in onore di tutti quegli ordini cavallereschi che protessero la chiesa cristiana, tra cui una dedicata ai Cavalieri Templari. Prendendo a riferimento il punto d'incrocio dei due triangoli situato sul Monte Viglio, si possono tracciare altre linee assai curiose. Unendo tale punto con la città di San Felice Circeo, ad esempio, si attraversa nuovamente l'abbazia di Fossanova, ma si passa anche per Alatri (FR), dove nella chiesa medievale di San Francesco (XIII sec.) è possibile trovare alcune triplici cinte tracciate sulla scalinata d'ingresso e croci patenti semi-scolorite negli affreschi interni. Sempre partendo dallo stesso punto e raggiungendo, invece, il vertice inferiore della stella, la linea passa attraverso la Certosa di Trisulti a Collepardo, dove nella seconda metà del XIX secolo il pittore napoletano Filippo Balbi eseguì tra i suoi numerosi affreschi una splendida rappresentazione del quadrato magico del SATOR. Se si tratta di un insieme di coincidenze, ebbene, esso è davvero sorprendente!

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