Il Cristianesimo unica religione dell'Impero - Circeo - Storia e Leggenda

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Il Cristianesimo unica religione dell'Impero

Alla morte di Costantino (anno 337) ripresero le lotte dei capi militari per la successione. Prevalse alle fine un generale spagnolo, Teodosio (378-395), l'ultimo imperatore che riusci a tenere unito il mondo romano. Il suo nome è ricordato soprettutto per due motivi: 1) difese vittoriosamente le frontiere del Danubio contro i tentativi di invasione dei barbari; 2) dichiarò il cristianesimo unica religione dell'Impero, con l'Editto di Tessalonica (380) che proibiva ogni culto (tranne quello ebraico). L'antica religione, tuttavia, sopravvisse a lungo, soprettutto nelle campagne e nei villaggi o "pagi"; da "pagi" essa prese il nome di "paganesimo".


In quegli anni la decadenza del mondo romano apperve senza rimedio, talmente grave che ormai nessun governo né sovrano avrebbe potuto arrestarla. Un peso enorme di tasse, imposte per pagare gli eserciti e i governanti, schiacciava i sudditi; milioni di persone languivano nella povertà; contadini, artigiani, operai erano legati per legge al loro lavoro, senza possibilità di una sorte migliore; le campagne spopolate, frequenti le carestie.


L'Impero Romano, che un giorno era apparso simbolo di pace e benessere, ora si presentava a milioni di uomini come simbolo di miseria e oppressione. Chi avrebbe veramente difeso questo Stato, se un pericolo esterno l'avesse minacciato? Il pericolo si presentò nel IV e V secolo, sulle frontiere del Reno e del Danubio: i barbari.

28 aprile 2017 | agg.1
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