San Felice viene assegnato a Lucrezia Borgia - Circeo - Storia e Leggenda

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San Felice viene assegnato a Lucrezia Borgia

Lucrezia BorgiaLucrezia Bòrgia (Roma 1480 - Ferrara, 1519), è stata una fra le donne con la peggiore reputazione della storia. Leggende, letteratura e teatro ottocentesco l’hanno dipinta come cortigiana mondana, incestuosa, assassina e avvelenatrice di mariti. In realtà Lucrezia pare sia stata una buona castellana rinascimentale, abile politica e accorta diplomatica. Morì a 39 anni per le complicazioni di un parto.

Nella Chiesa del XV secolo, titolarità di uffici e relazioni di parentela erano strettamente connessi. Verso la fine del secolo i Caetani dovettero subire la più violenta ondata di nepotismo della storia della Chiesa. Alessandro VI Borgia (1492-1503), uno dei papi più corrotti, elevò Alessandro Farnese, fratello della sua amante, al cardinalato e per favorire la propria famiglia, attuò una sistematica persecuzione dei casati nobiliari presenti nello Stato Pontificio.

Il 23 novembre 1499 si aprì a Roma il processo contro Giacomo Caetani. Contro il Caetani venne elevata l'accusa di aver avvelenato il fratello Nicola. Sottoposto alla tortura, confessò tutto quanto gli si chiese, salvo a ritrattare poi in una dichiarazione fatta pervenire clandestinamente a un notaio romano. Il processo, in realtà, era già deciso prima di cominciare: la sentenza del 29 gennaio 1500 condannava Giacomo Cateni a morte, pena commutata nel carcere perpetuo, il nobile  moriva avvelenato a Castel Sant'Angelo nel luglio successivo.

I feudi dei Caetani, Sermoneta, Bassiano, Ninfa, Norma, Tavera, Cisterna, San Felice e San Donato, furono venduti dal Pontefice Alessandro VI rappresentato dalla Reverenda Camera Apostolica, il 12 febbraio 1500, a Lucrezia Borgia, per un prezzo di 80.000 ducati d'oro, e poco dopo con bolla del 17 settembre 1501 essi venivano attribuiti a Rodrigo d'Aragona, figlio del primo matrimonio di Lucrezia col duca di Bisceglie Alfonso d'Aragona, e Sermoneta veniva elevata alla dignità di ducato.

Non è dato sapere se Lucrezia Borgia abbia frequentato o meno il castello di San Felice. La distruzone del centro storico avvenuta già nel 1501 per opera di Federico I d'Aragona suggerirebbe, in effetti, una località in stato di abbandono. I territori venduti tornarono nella piena proprietà dei Catani nel 1506, reintegrato Guglielmo Caetani di tutti i diritti che avevano i suoi antenati sulla terra di San Felice, un paese divenuto oramai inabitabile per le frequenti incursioni saracene e per la miseria dilagante.

Fonti e Bibl.: F.Gregorovius, Storia della città di Roma nel Medioevo, IV, Roma-Torino 1902; P.Paschini, Roma nel Rinascimento, Bologna 1940; G.Capponi, Il Promontorio Circeo, 1856.

agg.1 24.04.2012

7 luglio 2018 | agg.2

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