Seconda guerra punica, Circei nega gli aiuti per la guerra - Circeo - Storia e Leggenda

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Seconda guerra punica, Circei nega gli aiuti per la guerra

Roma, sconfitta nella prima guerra punica, iniziò la riconquista delle città che erano passate al nemico. Annibale intanto, ritiratosi con il suo esercito a Capua, era in attesa di rinforzi e di truppe fresche, le quali dessero il cambio alle sue, esauste.

Il fratello di lui, Asdrubale, venne dalla Spagna in soccorso al generale cartaginese, scatenando la seconda guerra punica (216-201 a.C.). In questo periodo (209 a.C.), Circei si rifiutò di fornire a Roma il contingente pattuito di armi e di soldati. I legati delle colonie risposero che "non vi erano più soldati da arruolare nè denaro per pagarli...".

XVII,9 Triginta tum coloniae populi Romani erant; ex iis duocedim, cum omnium legationes Romae essent, negauerent consulibus esse unde milites pecuniamque darent. Eae fuere Ardea, Nepete, Sutrium, Alba, Carseoli, Sora, Suessa, Circeii, Setia, Cales, Narnia, Interamna. (Livio)

Qualche anno dopo Roma reagì energicamente contro le dodici colonie inadempienti. Il senato decreto' che fossero convocati a Roma i magistrati e dieci notabili di ciascuna dalle colonie incriminate, e che a queste si intimasse di fornire un numero di fanti doppio di quello che avrebbe dovuto dare al al popolo romano dal momento in cui erano entrati in Italia Cartaginesi, e centoventi cavalieri. I rappresentanti delle colonie si opposero energicamente negando che si potessero mettere insieme tanti soldati. Inflessibili i consoli trattennero in ostaggio i notabili, mandando i magistrati alle loro sedi per gli arruolamenti. Le dodici colonie, ove la lunga esenzione aveva molto accresciuto il numero dei giovani, fornirono questa volta le truppe senza difficoltà.

XXIX,15 Sub hanc vocem, non memoria magis patribus renovata rei prope iam oblitterate, quam ira irritata est. Itaque, nihil prius referre consules passi, decreverunt ut consules magistratus denosque principes Nepete, Sutrio, Ardea, Calibus, Alba, Carseolis, Sora, Suessa, Setia, Circeis, Narnia, Interamna Romam excirent... (Livio)

Undici anni dopo (198 a.Cr.) gli ostaggi cartaginesi trattenuti a Sezze tentarono una ribellione armando gli schiavi. Era loro intenzione, dopo l'occupazione di Sezze, impadronirsi di Norba e Circei. Il loro tentativo fu pero' denunziato a Roma al pretore urbano Lucio Cornelio Lentulo: due servi si recarono da lui e gli esposero tutto quanto era stato fatto e quanto si stava per compiere. Grazie a una leva improvvisata giunsero a Sezze circa duemila uomini armati, qui, dopo l'immediato arresto dei capi della congiura e degli schiavi in fuga, il pretore condusse personalmente l'inchiesta e fece eseguire circa duemila condanne a morte.

XXXII,26 Cum coniurationem fecissent, missis ex eo numero primum qui in Setino agro, deinde circa Norbam et Cerceios seruitia sollicitantarent, satis iam omnibus praeparatis, ludis qui Setiae prope diem futuri erant spectaculo intentum populum adgredi statuerant, Setia per caedem et repentinum tumultum capta Norbam et Cerceios occupare... (Livio)

Curiosità: tra le altre colonie che invece mantennero fedelmente gli obblighi contratti con lo stato Romano si ricorda Ponza, colonia dal 313 a.Cr., la quale fu elogiata di fronte ai meriti da essa acquisiti e pubblicamente ringraziata da tutti i senatori adunati nella curia.


agg.6 27.08.2002
agg.7 17.03.2012

Le guerre puniche

Roma, unificando l'Italia, si trovo' coinvolta negli interessi commerciali delle citta' marinare della penisola. Da cio' ebbe origine la rivalita' con Cartagine, la maggior potenza marinara del Mediterraneo, e quindi lo scoppio delle "guerre puniche". La I guerra, dal 264 al 241 a.Cr., procuro' a Roma il possesso della Sicilia, della Sardegna e della Corsica. La II dal 218 al 202 a.Cr., si combatte' soprattutto in Italia con una netta superiorita' dei Cartaginesi, guidati da Annibale; i Romani subirono diverse sconfitte, tra cui quella, gravissima, di Canne (216 a.Cr.); ma alla fine, in seguito all'invio di un corpo di spedizione in Africa, comandato da Scipione, Roma vinse la battaglia decisiva (Zama 202 a.Cr.), che diede a Roma il possesso del territorio cartaginese (ridotto a provincia col nome di "Africa") e della Spagna e il predominio nel Mediterraneo occidentale. La III guerra si combatte' in Africa e termino' con la distruzione di Cartagine (146 a.Cr.). Altre guerre di conquista procurarono a Roma il predominio anche su gran parte dei paesi del Mediterraneo orientale (fine III secolo a.Cr.).

I Romani imparano a navigare

"La guerra con Cartagine fece comprendere ai Romani che era necessario costruire una flotta di cento quinqueremi e venti triremi. Ma i costruttori erano inesperti delle quinqueremi, perche' nessuno in Italia si serviva di queste imbarcazioni. Essi percio' si trovarono in difficolta': basti dire che per costruire la nuova flotta dovettero prendere a modello una nave cartaginese, che si era spinta troppo vicino alla costa e, arenatasi, era caduta in mano ai Romani.
Mentre si costruivano le nav, gli equipaggi venivano addestrati sulla terraferma a maneggiare i remi: seduti su dei banchi, disposti nello stesso ordine a piegarsi all'indietro e in avanti tutti insieme, secondo gli ordini del capociurma. Dopo che questi uomini si furono cosi' esercitati, appena le navi furono pronte vennero varate, e dopo un breve periodo di vere esercitazioni in mare cominciarono a navigare lungo le coste d'Italia."


Polibio

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