Il Fantasma della Maga Circe - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Il Fantasma della Maga Circe

da Giuseppe Capponi, Il Promontorio Circeo, 1856 pag.478

Tuttogiorno ancora è rimasta una qualche memoria dell'antica Maga [1]. Varj anni indietro una vecchia del basso popolo mi narrò sul serio di avere inteso la voce di Circe, che dolcemente cantava mentre essa trovavasi a travagliare nella contrada del Mezzomonte; dal che intimorita subitamente fuggì. Altra donna pur di senile età  mi voleva persuadere, che la sua madre una volta incontrasse nelle vicinanze del lago di Paola una vaga giovane vestita di bruno, con capelli disciolti omeri, e bacchetta in mano, dalla quale ne ebbe in dono varie monete. Comunemente poi in San Felice alcune madri nominano spesso la Circe o il Necromante, onde fare azzittire o tenere a bada i loro figliuoli, acciò non si disperdano per la campagna, in egual modo come in altri paesi costumasi di minacciarli ed intimorirli invocando il bobbo, il morto, il cane, ed altre cose di terrore per i fanciulli.

1. Fra i popolani di San Felice viene presentemente nominata la Maga Circhie, colla finale muta; la qual parola deriva da Circhio, senza pronuncia finale, che in dialetto loro significa cerchio. Questo conferma ciò che io narrai a pag.355 intorno all'origine di questo nome.

19 aprile 2013 | agg. 1

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