Incursione corsara contro Torre Paola - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
Vai ai contenuti

Incursione corsara contro Torre Paola

Anno 1688 (13 maggio), relazione del Vice Governatore di San Felice, Giuseppe Scatafassi, su un episodio d'incursione corsara nei pressi di Torre Paola:

"Dopo circa otto giorni, che si sono di qui intorno viste navi turchesche, hoggi su le diciott'hore incirca mi è arrivato un messo mandato da Giovanni Cappone, Caporale della Torre Paola, che, havendo avuto l'incalzo una nave Genovese, che carica legname a Caprolace, da quattro Navi Turchesche, l'havevano assediata sotto la detta torre di Paola, et che però gli avesse mandato soccorso di gente… Ho fatto sparare un tiro di mortaletto affinchè quelli che stavano in Campagna si fussero qui radunati, et havendo ordinato a tutti… che ogn'uno avesse preso l'arme et si fosse portato in detta torre per difesa et ributtare l'inimici, mi è sopraggiunto novo avviso fussero già sbarcati. Parendomi già sicuro che la detta Terra potesse periclitare, io con tutti l'huomini tutti armati semo andati alla Torre di Paola, dove, prima di giungere, mi creda V.Eccellenza che le Cannonate fioccarono conforme si sentiva, il che mi dava a credere che la torre stasse a mal partito; dove, essendo giunti, ho travato che la detta Nave Genovese stava rifugiata ai piedi della Torre, et haveva messo a terra tutto il meglio, et le dette Navi Turchesche, per essere state maltrattate dalle Cannonate della Torre, et li schiffi carichi di Turchi, che già parimenti erano arrivati sotto detta Torre, dall'archibugiate, stavano lontane circa un miglio.

Il custode della torre, havendo conosciuto l'ordine dei Turchi che gli andavano addosso cannoneggiando, ha cercato con scambievoli cannonate difenderla, et perché quelli cani non stimavano, hanno ardito di armar con Turchi et arme cinque lancie, cioè schiffi grandi, alli quali andando per avanguardia una delle loro Navi sparando cannonate, le dette lancie si sono accostate alla falda del monte per non essere offese, et havendo fatta una scarica di Moschetteria, credendosi che alla detta Torre non ci fusse quella gente che si è trovata, hanno ardito arrivar vicino alla detta Nave Genovese, che già havevano buttate l'angore e salvatisi l'homini sopra la quale solamente era rimasto un giovane spirito, il quale, havendo visto che li Turchi havevano dato di mano al capo del cannape per tirarsi la Nave, ha prima sparato due cannonate, et poi, havendo tagliato detto Cannape, si è buttato in mare et si è posto in terra. La scaramuccia hinc inde è stata grande, et le palle diluviavano; ma essensosi trovati sopra la detta Torre li nostri guardiani, e altri, hanno maltrattato malissimamente detti Turchi che stavano sotto la detta Torre, con l'archibugiate, et ho relatione certa da chi stava osservando nella detta Torre, che sono stati ammazzati sopra venti Turchi et altri, et particolarmente, havendo un messinese sparato con un moschettone, ne ha fatti cascar tre a piombo, et con questo poco honore gli è convenuto allontanarsi.

Ma perché son sicuro che continuarono di costeggiar questo Monte, dimani ho stabilito formar un bando rigoroso sopra la vigilanza, che ogn'uno doverà avere per quello potesse succedere, et farò fare le guardie la notte dentro la Terra. Mi dispiace però che qui mi trovo spovvisto di arme a proposito, et di monitione; non per questo mancarò far l'obbligo mio con ogni esattezza!".

(Archivio Caetani - Catalogo Cronologico, 1688 Maggio 13)

agg.1 16.10.2003

Torna ai contenuti