Fine di Circei - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
Vai ai contenuti

Fine di Circei

Nello sfacelo materiale e morale, i generali barbarici continuarono a fare e disfare imperatori, in perpetua lotta fra loro, quando le orde di Alarico e di Genserico, 410 e 455 d.C. giunsero a Roma. Terracina e il Circeo dovettero subire anch'esse feroci devastazioni e razzie, in particolare dei palazzi cosiddetti di Lucullo e di Tiberio, il rimanente territorio decadde ben presto in acquitrinosa desolazione (Corrado Contatore, de istoria terracinensi, 1706).

Il risultato dell'opera demolitrice dei barbari, congiunta alla dissoluzione dell'impero romano, fu lo spopolamento quasi totale dal territorio dei circellesi che preferirono rifugiarsi a Terracina. Quei pochi, ancora legati alla loro terra, in caso di necessità, si rifugiarono nelle numerose grotte del promontorio, all'interno delle cisterne romane dismesse o addirittura sulla vetta del monte.

Pochi anni dopo l'imperatore Romolo, un ragazzo che per dispregio fu chiamato Augustolo, fu deposto da un ufficiale barbarico, Odoacre (476 d.Cr.), senza che fosse sostituito nell'occidente da un nuovo imperatore. Odoacre fu acclamato re, secondo il rito germanico, dalle soldatesche barbariche, e governò l'Italia senza assumere alcuna carica ufficiale dell'Impero.

Le insegne imperiali furono rinviate a Costantinopoli all'imperatore d'Oriente, che rimaneva in diritto l'unico imperatore. Ma questi, di fatto, non esercitava più il suo potere sulla parte occidentale dell'impero. Nel 476 l'Impero di Roma nell'occidente era tramontato.


agg.1 29.03.2002
agg.2 19.03.2012

Torna ai contenuti