Marco Emilio Lepido - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Marco Emilio Lepido

Marco Emilio Lepido, nato da un'antica famiglia patrizia intorno al 90 a.C., fu un importante uomo politico della Roma Repubblicana e Pontefice Massimo.
Pretore nel 49 a.C., governatore della Spagna Citeriore (48-47 a.C.) e console nel 46 a.C. grazie all'appoggio di Caio Giulio Cesare, dal quale ottenne anche la seconda carica dello Stato, il Magister Equitum.

Alla morte di Cesare nel 44 a.C., Lepido si trovava a Roma con una legione, minacciando vendetta contro i Cesaricidi. Appoggiò e sostenne politicamente Marco Antonio, che gli conferì la più alta carica religiosa lasciata vacante dall'assassinio di Cesare, il pontificato massimo. Con l'arrivo a Roma di Ottaviano, erede di Cesare e futuro imperatore, Lepido si dichiarò garante tra i contendenti alla successione del defunto generale. Nell'accordo stretto a Bologna e passato alla storia come Secondo Triumvirato, alleanza stipulata tra Ottaviano Augusto, Marco Antonio e lo stesso Lepido, egli assunse il governo della parte occidentale dei territori soggetti a Roma e successivamente dell'Africa settentrionale.
Fu console per la seconda volta nel 42 a.C. Nel 40 a.C., con la pace di Brindisi, ottenne le province africane dalla divisione della Repubblica con gli altri triumviri.

Nell'ottobre del 42 a.C. si svolse la battaglia di Filippi che vedeva opposti gli eserciti del triumvirato alle forze di Bruto e Cassio, due dei principali cospiratori ed assassini di Cesare. La battaglia fu vinta dal Secondo Triumvirato, soprattutto per merito di Antonio. Ottaviano non era un grande uomo di guerra e rimase in disparte. Lepido rimase in Occidente per occuparsi della situazione in Italia. Bruto e Cassio furono costretti a uccidersi. Lepido ebbe allora, in compenso, il governo della Sicilia, ma, abbandonato dalle sue milizie che passarono a Ottaviano, perse anche la provincia d'Africa.

A seguito della guerra contro Sesto Pompeo, Ottaviano lo emarginò dalla vita politica e lo costrinse a un esilio volontario al Circeo.
L'ex triumviro rimase al Circeo fino alla morte (13 a.C.). La tradizione vuole che la sua dimora sia da identificarsi nella cosiddetta “villa dei Quattro Venti”, poco al di sotto del centro storico lungo la strada che conduce al porto. Dissente da questa teoria Giuseppe Lugli (archeologo e topografo romano), che ritiene l'ubicazione della villa di Lepido lungo le sponde del lago di Paola, dove successivamente sorse la “villa di Domiziano”, mentre attribuisce ad un ricco Circeiense la Villa dei Quattro Venti.

Fonti:
  • Wikipedia - Marco Emilio Lepido: https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Emilio_Lepido
  • Enciclopedia Italiana - Marco Emilio Lepido: https://www.treccani.it/enciclopedia/marco-emilio-lepido/
  • Appiano di Alessandria, Le guerre civili

27 marzo 2024 | agg.1

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