I Corsari Tunisini rapiscono 25 Sanfeliciani - Circeo - Storia e Leggenda

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I Corsari Tunisini rapiscono 25 Sanfeliciani

Anno 1727, il Pontefice Benedetto XIII (1649-1730), nel suo viaggio di ritorno da Benevento, si trattenne per qualche giorno a San Felice per visitare i lavori appena terminati del ripristino del Canale Romano che collega il Lago di Paola e il mare, la chiesetta dedicata a San Paolo, l'acquedotto e la cosiddetta Casina dei Pescatori. Venuti a conoscenza della notizia i corsari Tunisini (barbareschi), forse ex schiavi islamici cha avevano già lavorato alla ricostruzione del canale, sbarcarono la notte del 3 maggio 1727 a San Felice per rapire addirittura il pontefice stesso, il loro arrivo fu tuttavia tardivo e per rappresaglia presero in ostaggio a scopo di estorsione 25 inermi paesani del villaggio:

"Due pirati barbareschi, informati del viaggio di Benedetto XIII, sbarcarono il 3 di maggio a San Felice per prenderlo, ma trovando ch'era già partito, si sfogarono sul luogo e fecero e fecero li su ricordati schiavi, che il Papa fece redimere..." (Moroni).

Questi pirati catturavano enormi quantità di schiavi europei, che costituivano un rilevante cespite economico, sia nel caso di loro vendita, sia in quello di riscatto. Nel primo caso come forza lavoro a costo zero, da usare anche come rematori sulle galee ottomane. In Marocco, il sultano Mulay Ismail (1645-1727) si fece costruire, nella nuova capitale di Meknès, un intero palazzo, eretto esclusivamente con il lavoro degli schiavi cristiani catturati dai corsari barbareschi.

Agli inizi del 1729 si recava a Tunisi il cappuccino Paolo Maria da Matelica (al secolo Mattia Ciccarelli), a nome di Innocenzo XIII e del Cardinal Collicola, incaricato di portare a  conclusione le difficili trattative per il riscatto del gruppo degli abitanti di San Felice Circeo , rapiti nell'incursione. Paolo Maria da Matelica, concluse il riscatto per 450 pezze ciascuno, del gruppo di donne e di bambini di San Felice Circeo, rapiti due anni prima dai corsari tunisini. Nell'archivio dell'istituzione romana si conserva una copiosa documentazione in proposito, in particolare un Giornale sull'affare del riscatto redatto dal cappuccino, che consentirà una accurata ricostruzione e analisi della vicenda. Il Catalogo delli schiavi cristiani redenti in Tunis sotto li 19 aprile del corrente anno 1729, che ci restituisce i nomi dei 25 malcapitat fra i quali un ragazzo adottato da una ricca donna tunisina, la quale, nel dispiacere di cederlo, con un bacio crudele, lo morse asportandogli una gota dal viso. Padre Paolo Maria da Matelica sembra sia stato l'ultimo incaricato di un riscatto di schiavi inviato nel mondo musulmano dalla Opera del riscatto romana e parimenti quello del 1727 fu l'ultimo Catalogo edito. Elenco dei venticinque sanfeliciani rapiti:

Beltramini Vittoria, figlia di Caterina Felice e Liberato Beltramini, anni 3
Botticelli Grazia, moglie di Antonio Cirilli, anni 44
Bravo Ortensia, vedova Solfarani di anni 46
Cirilli Maria, figlia di Grazia Botticelli e Antonio Cirilli, anni 9
Cirilli Margherita, figlia di Grazia Botticelli e Antonio Cirilli, anni 3
Coppola Angela, figlia di Dorotea Ungaretti e Francesco Coppola, anni 17
Coppola Maddalena, figlia di Dorotea Ungaretti e Francesco Coppola, anni 23
D'antonio Pasqua Maria di Gaspare, anni 34 (lasciata ammalata a Tunisi)
De Santis Caterina, moglie di Giovanni Di Prospero, di anni 33
De Santis Chiara, moglie di Antonio Galeri, anni 30
Di Prospero Aloisa, figlia di Caterina De Santis e Pietro Di Prospero, anni 10
Di Prospero Francesco, figlio di Caterina De Santis e Pietro Di Prospero
Di Prospero Pietro, figlio di Caterina De Santis e Pietro Di Prospero, anni 12
Di Prospero Rosa, figlia di Caterina De Santis e Pietro Di Prospero
Egidi Felice Antonio, di Giuseppe di anni 36
Felice Caterina, moglie di Liberato Beltramini, anni 33
Galante Girolama, di anni 25
Galeri Angela, figlia di Chiara De Santis e Antonio Galeri, anni 6
Mascinesi Crescenza, figlia di Giuseppe e Beatrice
Morlani Bartolo di anni 51
Prosperi Camilla Bernardina, di anni 29
Prosperi (?) Palma Maria, figlia di Camilla Bernardina Prosperi, anni 3
Risico Giuditta, anni 13
Risico Maria, anni 19
Ungaretti Dorotea, vedova di Francesco Coppola, anni 60
Benedetto XIII
(...-...), papa (...-...)
Porto' a termine le opere iniziate dal suo predecessore Clemente I delle costruzioni attorno la zona di Torre Paola: la Chiesa, il Casino Nobile, la Casa dei Pescatori, gli acconci nella Vasca di Lucullo, dell'Acquedotto, dell'Osteria di Paola e soprattutto del riscavo dell'antico Canale Romano. In visita al Circeo nel maggio del 1727 fu probabilmente l'artefice dello smacchiamento della pista e della costruzioni di alcuni ponti sull'attuale strada che attraversando le dune costiere prosegue da Torre Paola fino alla foce di Fogliano e oltre.
Benedetto XII e' ricordato nel grande stemma posto sul timpano della chiesetta di Paola.
24 ottobre 2003 | agg.1
14 novembre 2020 | agg.1.5
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