Gregorio XVI visita il paese e vi soggiorna per breve tempo - Parte 2^ - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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Gregorio XVI visita il paese e vi soggiorna per breve tempo - Parte 2^

Il Pontefice Gregorio XVI (Belluno, 18 settembre 1765 – Roma, 1º giugno 1846) nell'anno 1839 volle onorare della sua sua presenza il villaggio di San Felice. Di questo viaggio ne scrisse una relazione il Principe di Arsoli:

"Il seguente giorno 26 aprile (1839) era stato destinato al divertimento di una pesca sul lago di Paola, distante quattro miglia da San Felice, e nonostante il tempo piovoso, che minacciava di sturbare tutta la serenità di quel giorno, il Santo Padre (Gregorio XVI) non volle tralasciar la gita progettata. In conseguenza a 14 ore si pose in corrozza coll'Eminentissimo Cardinale Pro-Tesoriere, e con le LL.EE.RR. i Monsigniori Maggiordomo e Maestro di Camera, e traversando con tutto il suo seguito la selva, che da quel lato guarnisce le falde del monte Circeo, giunse in meno di un'ora al palazzo di Paola, a cui sono annesse varie abitazioni, ed una chiesa dedicata all'Apostolo San Paolo.
Il Sommo Pontefice dopo un breve riposo nel palazzo suddetto, dove fu ricevuto dall'uffizialità e milizia di quei luoghi, si avviò verso il vicino lago di Paola, detto anche di Santa Maria
, e salì su una barca espressamento addobbata con tende di damasco rosso, e sulla quale sventolano due bandiere bianche e gialle collo stemma della R.C.A. Questa barca, nella quale remigavano 12 marinai uniformemente vestiti, fu seguita da altre dieci, ornate di tende di varj colori sostenute da colonne di verdura, per il corteggio di Sua Santità, mentre in altre due la banda Romana dei dragoni con soavi concerti d'sitrumenti d'ottone seguitava a rallegrava la comitiva, che in tale ordine traversò la maggior parte del lago.
Questo comunica col mare, ha sette miglia di lunghezza, venticique di giro, e si crede formato da Lucullo ad uso di conserva di pesce, vedendovisi ancora in alcuni luoghi gli avvanti di mura retticolate, che lo racchiudevano.
La pesca di questo lago, che è uno dei più rilevanti prodotti della terra di San Felice, ai padroni del quale quale sempre appartenne il lago di Paola, è ora tenuto in affitto dalla famiglia Antonelli
, la più cospiqua di Terracina, composta di cinque fratelli, i quali in tale occasione hanno fatto a gara nel dimostrare il loro zelo ed indefessa attività per il servizio di Sua Santità, e per renderle più grato il divertimento di questa giornata, che sarebbe stato doppiamente pregevole se la dirotta pioggia, che non cessava di cadare, non ne avesse tolto gran parte del godimento.
Ciò non ostante era veramente imponente, e direi quasi magico quel mai non più visto spettacolo di un immenso lago circondato da folta verdura delle Selve e delle vicine campagne, e coperto da gran numero di navigli, in mezzo ai quali si vedeva sedere il Capo della Chiesa, circondato dalla sua corte, e coll'accompagno di tante altre barche, e dalla musica militare, la quale risuonando sulla superficie delle acque, e facendo eco nelle circonvicine campagne, formava un singolare contrasto con la dirotta pioggia, e col temporale, che si vedeva preparato nell'aria.
Intanto numerose schiere di pescatori disposti in altre navicelle non perdevano tempo, ma facevano le loro manovre con particolare destrezza, sempre più stringevano nelle immense reti gettate in tutta larghezza del lago gl'innumerevoli pesci, che col bello spettacolo si vedevano guizzare fuori e dentro le reti, e molti de' quali fuggivano sturbati dal suono della musica, che in questo caso fu di pregiudizio alla pesca.
Finalmente, dopo circa due ore di lavoro, giunto il momento decisivo, e datosi il segnale del capo pescatore, che per suo vestiario si distingueva dagli altri, fu alzata la rete avanti il naviglio di Sua Santità, che potè così godere della vista del gran numero di pesci presi, e quindi tornò col suo seguito a navigare verso Paola.
Anche di questo spettacolo improvvisò la seguente descrizione il più volte lodato Monsignor Artico, che vi si trovò presente con il corteggio di Sua Santità: [omissis]
Difatti l'iride che comparve nel cielo in seguito di questa dirotta pioggia, fu così bella è completa, che da lungo tempo non se ne era veduta uan simile. E perciò, dopo il lauto pranzo dato dai Signori Antonelli a tutta la corte Ponteficia nel casino di Paola, le di cui stanza essi avevano tutte fatte parare con damaschi rossi per questa occasione, il Santo Padre potè di nuovo uscire, e s'incamminò col suo seguito al ponte di materiale costrutto nel Poteficato d'Innocenzo XIII sul braccio del lago di Paola, che communica col mare, essendo Tesoriere Monsignor Collicola, ove era preparata un'altra pesca in alcune Scorridore Camerali, ma che non fu fortunata, perchè il mare era troppo burascoso.
La vicina Torre di Paola
una di quelle fabbricate dalla casa Caetani sotto il Ponteficato di Pio IV, è di forma rotonda e di solidissima costruzione sopra uno scoglio, venendo anche difesa da altra batteria voltata contro il mare, la quale egualmente come la torre è provvista di cannone, e di tutto l'occorrente per difesa di quel lido.
Dopo aver fatto distribuire un'abbondante limosina a tutti gli abitanti di Paolada Monsignor Teoli suo Elemosiniere, il Sommo Pontefice ripartì in mezzo alle loro acclamazioni per la volta di San Felice, dove nella serata fu incendiato sulla piazza del Palazzo un bellissimo fuoco d'artifizio, e lanciato un globo aerostatico, trattenendosi poi nel resto della sera a prender parte agli innocenti divenrtimenti, co' quali la sua corte cercava di ricrearsi, come si era degnato fare anche nelle sere antecedenti.

Alle ore 20 del seguente giorno 27 aprile il Sommo Pontefice riparti da San Felice per Terracina, lasciando negli abitanti di quella terra eterna memoria del suo soggiorno, e generose prove della sua beneficienza. Giunto in carrozza col suo seguito sino al porto Badino, temendosi, che il rimanente della strada a traverso la selva fosse divenuta troppo malagevole per le recenti pioggie, gli piacque di scendere e tornare sino a Terracina per acqua, imbarcandosi colla sua corte sopra una Scoridoja Ponteficia... [omissis]

1. Principe d'Arsoli - Relazione del viaggio di S.S. Gregorio XVI da Roma a San Felice, 1839.

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24 gennaio 2013 | agg.1

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