L'Impero dopo Costantino - Circeo - Storia e Leggenda

Storia e Leggenda del Circeo
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L'Impero dopo Costantino

Ai confini orientali dell'impero romano, i Goti, varcato il basso Danubio, si riversarono nelle province di confine, ottenendo il diritto di stanziarsi nella Mesia. Ribellatisi poi, sconfissero in una violenta battaglia presso Adrianopoli l'imperatore Valente, che vi lasciò la vita (378 d.Cr.). Alla fine, i goti furono vinti, ridotti alla ragione e stanziati definitivamente nelle regioni balcaniche a difesa dell'impero, per merito di un giovane generale, Teodosio. Questi, acclamato imperatore, riuscì a sbarazzarsi di tutti i suoi rivali e a riunificare nelle sue mani, per l'ultima volta, l'impero.

Succedettero a Teodosio (395) i figli Arcadio e Onorio, quello nell'oriente, questo nell'occidente. L'impero romano teoricamente restava unito, quantunque fossero diverse le sedi degli imperatori; essi avrebbero dovuto esercitare insieme l'autorità e, se uno mancasse, l'altro ne doveva tenere il posto. Nel fatto però le due parti erano nettamente divise: e nell'occidente, più esposto alle invasioni, ne avevano vantaggio i barbari invasori.

Tra le antiche iscrizioni del Circeo, forse l'ultimo rinvenimento del periodo imperiale della zona, vi e' una base marmorea realizzata in onore degli imperatori Teodosio e Onorio, da parte del vicario della citta eterna Flavio Nicio Teodulo:



SALVIS DDNN HONORIO
ET THEODOSIO INVICTISSI
MIS IMPP. FL NICIVS THEODOLVS V.C.
VICARIVS VRBIS ETERNAE


Onorio, intanto, abbandonò definitivamente Roma e trasferì a Ravenna la capitale, mentre le popolazioni germaniche invadevano i territori dell'impero d'occidente. Roma e Circei si avviavano progressivamente alla definitiva decadenza.

agg.1 20.10.2002
agg.2 19.03.2012

Onorio
(? 384 - Ravenna 423)

imperatore romano d'Occidente, figlio di Teodosio I, nel 393 divenne Augusto, ereditando due anni dopo l'impero d'Occidente mentre sul trono di quello d'Oriente saliva il fratello Arcadio. Sino oltre il ventesimo anno d'età fu succubo del generale vandalo Stilicone. Nel 402 Stilicone sconfisse i goti di Alarico a Pollenza, ricacciandoli dall'Italia settentrionale e, tre anni dopo, sbaragliò svevi, alani e vandali, che invasero tuttavia la Gallia, dove si proclamò imperatore Costantino III. Fu alla morte di Arcadio, nel 408, che maturò la rottura fra Onorio e Stilicone, che venne fatto uccidere a Ravenna. Nel 410 Alarico saccheggiò Roma ma già l'anno successivo il generale imperiale Costanzo ristabiliva l'ordine in Gallia e nelle terre d'Africa. Dominato dalla sorella Galla Placidia, Onorio, segnalatosi per le misure pubbliche prese contro i pagani, non poté tuttavia impedire la formazione dei regni romano-barbarici cui, anzi, diede inizio offrendo nel 418 ai visigoti l'Aquitania come compenso per aver combattuto contro vandali e alani.

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